Ecoforeste

Progetto Castagno+


Il progetto pilota Castagnopiù, iniziato nel giugno 2018 e finanziato con fondi della Misura 16.2 del P.S.R. 2014/2020, è stato sviluppato come un’iniziativa sperimentale volta a dare avvio ad un processo di filiera per la valorizzazione qualitativa del legno di castagno ricavabile dai boschi del Piemonte.
Secondo la logica di cooperazione su cui si basa la Misura 16.2 del P.S.R., l’obiettivo primario dell’iniziativa è stato il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera del castagno (proprietari boschivi – imprese di utilizzazione forestale – segherie – imprese specializzate nella produzione dei prodotti finiti) per definire un processo che, partendo dalla gestione selvicolturale fino alla commercializzazione finale, potesse definire nuove opportunità produttive per i castagneti.

 

Partner del gruppo operativo

  • Ecoforeste S.r.l. (coordinatore del progetto)
  • Associazione Forestale dei Due Laghi
  • Associazione Monterosa Foreste
  • Comune di Rossa
  • Baladda Alfredo Lagnami S.r.l.
  • Segheria Giordano S.r.l.
  • Segheria Legnami Ronco Pietro S.n.c.
  • Segheria Valle Sacra S.r.l.
  • Aceti Patrizia
  • Azienda Forestale Roberto Faletti
  • The Best Wood S.r.l.
  • Ragliani Legnami S.r.l.
  • Azienda Agricola Andrea Zignone

Obiettivi di progetto

  • Incentivare l’accorpamento di aree boschive d’interesse produttivo;
  • definire modelli selvicolturali di gestione dei cedui più adatti a valorizzare la materia prima legno di castagno;
  • favorire la qualificazione professionale al fine di attivare procedure di selezione della materia prima direttamente in bosco;
  • incentivare l’aggregazione e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nelle differenti fasi del processo di filiera;
  • valorizzare il legno di castagno locale attraverso lo studio di prodotti innovativi ad integrazione delle produzioni tradizionali;
  • individuare possibili nuovi sbocchi di mercato in ambiti commerciali occupati da prodotti d’importazione.

 

Conclusioni

L’attività svolta dai componenti del gruppo di cooperazione nel periodo 2018/2021 ha evidenziato come la maggior criticità allo sviluppo di una filiera innovativa e virtuosa del castagno sia determinato dalla storica abitudine a considerare il ceduo di castagno come una fonte produttiva di legno di scarsa qualità, non meritevole di selezione.
La scarsa disponibilità/attitudine delle imprese boschive a selezionare i fusti direttamente sul letto di caduta ha infatti determinato la necessità di effettuare tale attività durante le fasi successive di trasformazione, con evidenti ricadute negative sia in termini di resa (scarto molto elevato) che di aumento dei costi di lavorazione.
Sulla base delle considerazioni sopraesposte si è giunti alla conclusione che l’approccio artigianale, basato su un’attenta selezione del materiale di partenza e sulla realizzazione di prodotti “unici” di elevata qualità, rappresenta la soluzione produttiva con maggiori potenzialità per la valorizzazione del legno di castagno piemontese.
A fronte di uno scenario dove la ridotta predisposizione al cambiamento, le problematiche legate ai difetti propri del legno di castagno e la scarsa conoscenza delle potenzialità di questa materia prima porterebbero a considerare il bilancio complessivo di progetto in termini negativi, l’interesse dimostrato dai soggetti che hanno partecipato all’indagine effettuata tramite questionario on-line va invece letto come un’opportunità su cui basare iniziative future per la valorizzazione del legno di castagno.